19 aprile 2008 - Regoledo

GIAN MARIA TESTA

 


 
GIANMARIA TESTA

     

in solo chitarre e voce 

"Da questa parte del mare Tour"

 

sabato 19 aprile 2008

 

Teatro Frassati - Regoledo di Cosio Valtellino(SO)

     

ore 21,30  -  ingresso 15 euro

  

prenotazioni e infoline : 347-25.40.493 (ore serali)

 

Concerto per Claudia Morcelli.

Gian Maria ha conosciuto Claudia dietro le quinte di una sua esibizione nel marzo del 2007: un mese prima della sua morte avvenuta il giorno del suo 40° compleanno. Claudia ha vissuto tutta la sua vita dedicandosi generosamente e con inesauribile energia a persone svantaggiate, creando attorno a sè una fitta rete di relazioni. E' stata una donna che lasciava il segno: lo stesso Gian Maria ne è rimasto colpito e le ha scritto una lettera, ricevuta pochi giorni prima della sua morte.

Per questo concerto che diventa per tutti speciale, ringraziamo di cuore Gian Maria Testa.

 

Gianmaria Testa è nato nel 1958 in provincia di Cuneo. 
Cresciuto in una famiglia di contadini dove tutti cantavano, ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta e, appena appresi i primi accordi, componeva la sua prima canzone. Dopo alcune rapide esperienze come chitarrista e cantante di gruppetti rock, scopre la sua dimensione di strumentista solitario. Nel ’93 e’94 vince il primo premio del Festival di Recanati dedicato ai nuovi talenti della canzone d’autore. Nel corso della seconda edizione incontra una produttrice, Nicole Courtois che ascolta e apprezza le sue canzoni registrate su demo-tape per voce e chitarra. Appena un anno dopo, nel’ 95, con l’etichetta Label Bleu esce il primo disco di Gianmaria Testa, Montgolfières , nel quale la sua bella voce calda e velata descrive un mondo di vento e di memoria, di terra e di nebbia, di oggetti che volano da un cielo all’altro e di “Donne nelle stazioni ” che se ne vanno senza voltarsi al braccio di qualcun altro. La musica è fatta di melodie limpide che emergono da un universo ricco quanto personale, dove il tango, la bossanova, l’habanera e il jazz stanno fianco a fianco; eppure le sue linee sono spoglie, pure e semplici come schizzi abbozzati su un quaderno, capaci di comunicare la bellezza nel modo più diretto.
Al disco, accolto benissimo dalla critica, fa seguito il passaggio in concerto in uno dei club più importanti di Parigi, il New Morning, nel febbraio’ 96. Nell’occasione Testa si rivela un artista di grande presenza, che condivide il piacere di far musica con un gruppo di eccellenti musicisti come David Lewis (tromba), Jon Handelsman (sax, clarinetto), i fratelli François et Louis Moutin (rispettivamente contrabbasso e batteria), Leonardo Sanchez (chitarra), René Michel (fisarmonica, pianoforte).
Nell’ ottobre del’ 96 esce il secondo disco, Extra-Muros che inaugura la nuova etichetta dedicata alla canzone dalla Warner Music francese, la Tôt ou Tard.
La voce sembra aver ulteriormente guadagnato in ricchezza e in profondità, mentre le parti strumentali, a cui lavorano i compagni d’avventura del New Morning, acquistano maggior libertà. Tra pulsanti ritmi di jazz, scoppi di fanfara, assoli di pianoforte e silenzi improvvisi, Gianmaria Testa rinnova ancora una volta quella sincerità e quella maniera elegante e misurata di raccontare la malinconia, la luce e il dolore che sono la sua vera forza. Un’ulteriore conferma del suo grande talento.
Cinque mesi dopo l’uscita di Exra-Muros, Gianmaria si presenta all’Olympia 
(febbraio 1997). E’ uno degli ultimi cantanti a esibirsi nella magica sala parigina prima della chiusura e della successiva ricostruzione. Soprattutto, l’Olympia rappresenta un momento fondamentale della sua giovane carriere nel giro di appena due anni uno sconoscinto cantautore italiano si è trovato a debuttare – assolutamente per caso – in Francia e a bruciare le tappe. Eppure tutti quelli che conoscono i suoi primi due dischi e che l’hanno visto esibirsi dal vivo, sincero, sereno e naturale, hanno potuto misurare la tranquillità e la sicurezza del suo passo. 
Grazie al concerto dell’Olympia l’Italia incomincia finalmente ad accorgersi di lui; la stampa è dapprima sorpresa, poi compatta nel salutare il nuovo talento riconoscendo in lui una nuova grande voce della canzone d’autore.
Nei mesi successivi Gianmaria Testa realizza tournée in Francia, Italia, Portogallo e Canada: un centinaio di concerti, dai club ai grandi teatri, quasi tutti chiusi da ovazioni a scena aperta
Nel febbraio del’ 99 esce il suo terzo album Lampo, realizzato in Italia e in Francia. Il titolo allude al fulmine ma anche al flash della macchina fotografica: un istante luminoso, giusto un istante che si imprime indelebilmente nella memoria. Quasi una dichiarazione programmatica per un disco che racconta storie minime, i cui protagonisti sono persone e realtà comuni che acquistano a volte contorni sorprendenti: gli amanti di Roma, la luna, l’albero del pane, la polvere di gesso lasciata sull’uscio di casa per rivelare le tracce di eventuali visitatori.
Ancora una volta la stampa è unanime nel definire l’album magnifico, libero e maturo, animato da uno swing quieto e leggero, essenziale, come sospeso in una dimensione al di fuori del tempo, tanto “lunare” quanto profondamente legato alla terra.
Per Lampo, Gianmaria ha invitato alcuni amici musicisti a mettere la loro “firma” su certi brani : Glenn Ferris (al trombone) in Petite Reine e Lampo, Vincent Segal (al violoncello) in Lucia di notte e Comete”, Riccardo Tesi (organetto diatonico) e Rita Marcotulli (pianoforte) ne Gli amanti di Roma . Il “ gruppo-base ”, diretto da David Lewis, assicura invece la trama e il colore di fondo dell’ intera raccolta.
Per coronare il successo artistico del disco, Gianmaria decide di ripetere la felice esperienza del New Morning, suonandovi per cinque sere dal 16 al 20 marzo. La fine dell’anno è dedicata a una serie di concerti in Francia con un nuovo quartetto in cui Gianmaria è fiancheggiato da René Michel (pianoforte, fisarmonica), Leonardo Sanchez (chitarra) e Roberto Tormo (contrabbasso). Ma gli capita anche di esibirsi in duo con Pier Mario Giovannone, un amico oltre che un virtuoso della chitarra.
Nel gennaio 2000 Gianmaria Testa ha dato vita ad una memorabile carta bianca al Teatro Sociale di Alba con ospiti speciali quali Enrico Rava, Rita Marcotulli, Arthur H, i fratelli Mancuso e altri e in febbraio ha registrato un tutto esaurito al Teatro Valle di Roma col suo quartetto italiano composto da Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Gabriele Mirabassi ai clarinetti e Pier Mario Giovannone alla chitarra). 
Nel mese di maggio 2000 ha suonato per ben 3 volte all’Olympia di Parigi (in apertura del concerto dell’israeliana Noa) ed ancora una volta il successo è stato pieno e travolgente.
Nell’ottobre 2000 è uscito in Italia un nuovo disco di canzoni e poesie intitolato Il valzer di un giorno che ha venduto in un solo mese 20.000 copie ed è stato subito ristampato. Il cd ha rappresentato una vera scommessa per Gianmaria Testa: è in duo, con Pier Mario Giovannone, e punta quindi più alla qualità che agli “effetti speciali”, è il primo lavoro interamente realizzato e prodotto in Italia, ed ha scelto infine un canale distributivo del tutto alternativo per il panorama musicale contemporaneo come quello delle edicole. Al cd -una raccolta di alcuni suoi pezzi, cui si aggiungono, oltre alle poesie, due inediti (Piccoli fiumi e Il valzer di un giorno- è seguita una tournée nei più importanti teatri italiani (Teatro Regio a Torino, Teatro Valle a Roma, Galleria Toledo a Napoli, Teatro Duse a Bologna, Teatro La Pergola a Firenze, Teatro Gustavo Modena a Genova, ecc). Finalmente anche l’Italia si è accorge di lui! 
Nel frattempo (marzo 2001) Il cd Il valzer di un giorno è anche uscito in un’elegante formato libro-disco di 24 pagine, attraverso Harmonia Mundi, in Francia, nel resto d’Europa , Canada e Stati Uniti ed è stato presentato trionfalmente a Parigi nel corso di due serate tutte esaurite al Café de la danse. I principali mezzi d’informazione francesi (“Le monde” in testa) hanno dedicato ampio spazio sia ai concerti sia al disco. Ad oggi il disco ha superato le 80 mila copie.
Il 14 marzo 2001 al Teatro “Gustavo Modena” di Genova, Gianmaria Testa ha preso parte ad una serata interamente dedicata al premio Nobel José Saramago. In quell’occasione, insieme a Riccardo Tesi e Piero Ponzo, ha composto le musiche che accompagnavano la lettura de Il racconto dell’isola sconosciuta.
In aprile ha realizzato tournée in Austria, Svizzera e Germania.
In dicembre, insieme a Enrico Rava, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo ha dato vita ad un concerto-spettacolo dedicato a Fred Buscaglione, Guarda che luna! prodotto da Produzioni Fuorivia e Teatro Stabile di Torino per il cartellone 2001/02 del Teatro Carignano di Torino (11-16 dicembre 2001). Guarda che luna! è stato scelto per inaugurare l’edizione 2002 di Umbria Jazz e ha poi affrontato un’importante tournée nella stagione 2002-03.
Insieme a Roberto Cipelli e Paolo Fresu, e con la partecipazione di Attilio Zanchi e Gianni Cazzola, nel 2002, ha dato vita a un Omaggio a Leo Ferrè.
In dicembre 2001, anche in Italia, il cd Il valzer di un giorno, dopo la distribuzione nelle edicole, è uscito nei normali negozi di dischi per far fronte alle molte richieste con Harmonia Mundi/IRD. Ad oggi, Il valzer di un giorno ha superato le 120 mila copie nel mondo

Il 24 ottobre 2004 è uscito in tutta Europa, Canada e Stati Uniti il nuovo disco, Altre Latitudini (Harmonia Mundi – Le Chant du Monde), 14 canzoni inedite di amore trovato o perso (le “latitudini” a cui il titolo allude non sono quelle geografiche, ma quelle del cuore) per le quali hanno suonato alcuni grandissimi musicisti (Mario Brunello, Enrico Rava, Rita Marcotulli, David Lewis, Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Fausto Mesolella, ecc.). Altre Latitudini è il 5° album della sua carriera e rappresenta il lavoro delle diverse, raggiunte, maturità: quella della voce, più espressiva che mai, quella dei testi, sempre sobri, essenziali ed evocativi, e quella delle musiche con melodie sempre più disegnate.
All’uscita del disco ha fatto seguito una tournée in Italia, Francia (di nuovo, tra l’altro, al Café de la Danse di Parigi per una settimana) e Germania. Nell’estate 2004 sono stati realizzati alcuni concerti in Canada. A Gennaio 2005 Altre Latitudini ha supero le 70.000 copie vendute in Europa e Canada.
Ad agosto 2004, Gianmaria è stato il protagonista, insieme a Paolo Rossi di Rossintesta (Fuorivia), spettacolo sul viaggio, tra canzoni e comicità che è stato ripreso nell’estate 2005. Da segnalare, infine, la sua partecipazione allo spettacolo Attraverso , sempre prodotto da Fuorivia per il Festival della Letteratura di Mantova, insieme a Marco Paolini, Mario Brunello, Gabriele Mirabassi e Erri De Luca.
A novembre 2004 ha debuttato a Cuneo la nuova produzione Chisciotte e gli invincibili, su un testo inedito di Erri De Luca con, oltre a Gianmaria, lo stesso De Luca e Gabriele Mirabassi. Lo spettacolo è quindi stato ripreso nella Stagione 2005/06 realizzando oltre 40 date nei principali teatri italiani.
Il 3 luglio 2005 ha partecipato col suo quartetto all’importante Festival Jazz di Montréal, mentre nel novembre 2005 è stata realizzata una tournée nelle più importanti città degli Stati Uniti (New York, Chicago, Cleveland e Los Angeles).
Alla fine di ottobre 2005 è uscita una nuova versione, completamente rimasterizzata e con una nuova veste grafica dell’album Extra-Muros, ormai introvabile sul mercato.

Il 13 ottobre 2006 è uscito il suo nuovo lavoro discografico, DA QUESTA PARTE DEL MARE, un concept album totalmente dedicato al tema delle migrazioni moderne, una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine. Prodotto da Paola Farinetti per Produzioni Fuorivia, ha la direzione artistica di Greg Cohen. Da segnalare la presenza di Bill Frisell accanto a quella dei musicisti che da sempre collaborano con Gianmaria: Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli, Philippe Garcia, Luciano Biondini, Claudio Dadone, Piero Ponzo.
Dopo una presentazione a Parigi (L’Européen dal 17 al 21 ottobre 2006), il nuovo disco sarà presentato anche in Italia (il 25 ottobre al Teatro Regio di Torino, il 26 ottobre al Teatro Modena di Genova, il 27 e il 28 ottobre alla Galleria Toledo di Napoli, ecc.) e in Germania e Austria (dicembre 2006)


DA QUESTA PARTE DEL MARE, nuovo album per Gianmaria Testa, a tre anni da “Altre Latitudini” é un disco importante, di svolta sotto vari aspetti, che si presenta come un concept album interamente dedicato ad un unico argomento: una riflessione ampia, aperta e senza demagogia sul tema delle migrazioni moderne. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine.



Gianmaria Testa: non è Paolo Conte 
e nemmeno Capossela. Ma esiste e consiste


Non ci sono dubbi né perplessità. Gianmaria Testa è uno dei più importanti autori contemporanei di canzoni. Dall'alto di sei dischi ufficiali e di 66 canzoni che compongono la sua discografia (666, un segno premonitore, direbbero alcuni!) il cantautore cuneese ha già costituito un corpus dell'opera di una certa consistenza che si snoda da "Città lunga" fino a "La nostra città", un itinerario "immobiliare" che trova poi conferma in "Extra Muros". Sono molti i temi ricorrenti nell'opera di Gianmaria: dai più normali come "mare", "vento" a temi più elaborati come il volo. La discografia si dipana su un piano rettilineo? No. Il percorso degli album di Gianmaria è fatto di stop and go, di andate e ritorni: un percorso piuttosto a spirale: splendido il debutto con "Montgolfieres" nel 1995, un po' sotto tono (ma solo se lo si raffronta col precedente) "Extra muros" dell'anno dopo; ancora meraviglioso lo spunto "Lampo di notte" del 1999 e invece abbastanza inutile lo scarno "Il valzer di un giorno" del 2000. Tre anni di pausa (una pausa che definirei salutare: ogni volta che sono passati tre anni tra un disco e l'altro il risultato è stato sostanzioso) ed esce "Altre latitudini" nel 2003. Passano nuovamente i fatidici tre anni e siamo a "Da questa parte del mare" (2006), il mirabile album sui migranti contemporanei. 

Conte non conta

Si è parlato molto della presunta "parentela artistica" tra Gianmaria Testa e Paolo Conte, ma il discorso, in realtà, non era posto sui giusti binari. Parentela sì, nel senso che Paolo Conte ha iniziato molto prima ed ha subito occupato un posto di grande prestigio nel Gotha del cantautorato mondiale, segnalandosi come un importante (e ingombrante) punto di repere per tutti coloro che hanno iniziato dopo di lui. Specie se imparentando la musica jazz con l'ottica cantautorale. La lista dei "contiani" è lunga quasi quanto quella dei "caposseliani". Lo stesso Capossela, peraltro, ai suoi inizi era stato bollato come "contiano". La parentela, causale, tra GMT e Conte si stabilisce di nuovo quando si parla di Francia, terra di conquista per entrambi. Ma su questo Conte ha qualcosa da dire: "Gianmaria Testa - ci ha dichiarato - da quanto mi risulta, ha fatto una sera all'Olympia. Io quando vado ci sto tre settimane. Con tutta la simpatia che posso avere per lui si tratta di altri pesi e altre misure, anche se spero che Testa, che mi sembra molto bravo, possa avere tutto il successo che merita". Peraltro aggiunge: "Io non accetto assolutamente di avere degli allievi o dei discepoli, e non perché non li voglia io, ma perché sono convinto che ognuno abbia la propria personalità". Gianamaria, dal canto suo dice: "Io, da una parte, capisco l’esigenza giornalistica di collocare qualcuno, semplicemente perché poi diventa di più facile trattazione. Ed è evidente che io sono più vicino al mondo di De Andrè, Conte, Fossati, De Gregori, Capossela che non a quello di Michael Jackson o di Sting. Su questo non ci piove. Però mi pare che questa urgenza di classificazione dovrebbe essere almeno mitigata da un ascolto attento, cosa che succede abbastanza raramente".

Nato a Cavallermaggiore (CN) nel 1958. Ha fatto parte di vari gruppi rock e folk. Lavora come autore con altri musicisti, scrivendo canzoni e musiche per il teatro. Ha ottennuto un grande successo in Francia con numerosi concerti anche all'Olympia. Ha pubblicato: Montgolfières (Musicultura-Indingo-BMG, 1995, )Extra-Muros (Warner Music, 1996), Lampo (1998) Il valzer di un giorno (2000), Altre latitudini (2003). 
Cresciuto in una famiglia di contadini dove tutti cantavano, ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta e, appena appresi i primi accordi, componeva la sua prima canzone. Dopo alcune rapide esperienze come chitarrista e cantante di gruppetti rock, scopre la sua dimensione di strumentista solitario. Nel ’93 e’94 vince il primo premio del Festival di Recanati dedicato ai nuovi talenti della canzone d’autore. Nel corso della seconda edizione incontra una produttrice francese che ascolta e apprezza le sue canzoni registrate su demo-tape per voce e chitarra. Appena un anno dopo, nel’ 95, con l’etichetta Label Bleu esce il primo disco di Gianmaria Testa, Montgolfières , nel quale la sua bella voce calda e velata descrive un mondo di vento e di memoria, di terra e di nebbia, di oggetti che volano da un cielo all’altro e di “Donne nelle stazioni ” che se ne vanno senza voltarsi al braccio di qualcun altro. La musica è fatta di melodie limpide che emergono da un universo ricco quanto personale, dove il tango, la bossanova, l’habanera e il jazz stanno fianco a fianco; eppure le sue linee sono spoglie, pure e semplici come schizzi abbozzati su un quaderno, capaci di comunicare la bellezza nel modo più diretto.
Al disco, accolto benissimo dalla critica, fa seguito il passaggio in concerto in uno dei club più importanti di Parigi, il New Morning, nel febbraio’ 96. Nell’occasione Testa si rivela un artista di grande presenza, che condivide il piacere di far musica con un gruppo di eccellenti musicisti come David Lewis (tromba), Jon Handelsman (sax, clarinetto), i fratelli François et Louis Moutin (rispettivamente contrabbasso e batteria), Leonardo Sanchez (chitarra), René Michel (fisarmonica, pianoforte).
Nell’ ottobre del’ 96 esce il secondo disco, Extra-Muros che inaugura la nuova etichetta dedicata alla canzone dalla Warner Music francese, la Tôt ou Tard.
La voce sembra aver ulteriormente guadagnato in ricchezza e in profondità, mentre le parti strumentali, a cui lavorano i compagni d’avventura del New Morning, acquistano maggior libertà. Tra pulsanti ritmi di jazz, scoppi di fanfara, assoli di pianoforte e silenzi improvvisi, Gianmaria Testa rinnova ancora una volta quella sincerità e quella maniera elegante e misurata di raccontare la malinconia, la luce e il dolore che sono la sua vera forza. Un’ulteriore conferma del suo grande talento.
Cinque mesi dopo l’uscita di Exra-Muros, Gianmaria si presenta all’Olympia 
(febbraio 1997). E’ uno degli ultimi cantanti a esibirsi nella magica sala parigina prima della chiusura e della successiva ricostruzione. Soprattutto, l’Olympia rappresenta un momento fondamentale della sua giovane carriere nel giro di appena due anni uno sconoscinto cantautore italiano si è trovato a debuttare – assolutamente per caso – in Francia e a bruciare le tappe. Eppure tutti quelli che conoscono i suoi primi due dischi e che l’hanno visto esibirsi dal vivo, sincero, sereno e naturale, hanno potuto misurare la tranquillità e la sicurezza del suo passo.

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