Sabato 12 gennaio, all’auditorium S. Antonio di Morbegno, con una bella cornice di pubblico, l’associazione Quadrato Magico ha festeggiato nel migliore dei modi il suo centocinquantesimo concerto. A rendere speciale l’evento l’intramontabile Nada, con la complicità del chitarrista Fausto Mesolella. La cantante livornese, volto caro a chi l’ha vista calcare con grande naturalezza la “vetrina” sanremese nei primi anni settanta, (tutti ricordiamo il suo esordio poco più che quindicenne) ha conservato intatta la propria leggerezza interpretativa, trasmettendo al pubblico la sensazione che il palcoscenico è il luogo ideale dove esprimere la propria personalità. Non di sola musica si é cibata Nada, il teatro, la televisione e dal 2003 la scrittura hanno confermato la sua statura di donna ed artista in perenne evoluzione. “Il cuore è uno zingaro” è stato il pezzo d’apertura; il giusto riconoscimento alla canzone che le ha donato consapevolezza e notorietà non solo in ambito nazionale. La voce quella di sempre, leggermente roca e sensuale, arricchita da sfumature sedimentate negli anni, l’uso del corpo e la giocosa gestualità, hanno confermato l’idea di eterna ragazza. Con la successiva “Come faceva freddo” di Piero Ciampi ha toccato la parte nostalgica, quella del sentimento verso un poeta musicista unico, geniale ed irriverente, dolce ed aspro che “ha cambiato la mia vita” ha candidamente sottolineato prima di interpretare il testo struggente. Nello spettacolo ha cantato anche due brani della tradizione popolare “Maremma amara” e “La porti un bacione a Firenze” entrambe dedicate a luoghi differenti, ma capaci di infondere ricordi e malinconie alle persone che hanno dovuto allontanarsene. Con “Amore disperato” impreziosito da un arrangiamento molto ritmato di Mesolella si è passati agli anni ottanta, il brano vincitore del festivalbar 1983 ha ottenuto il picco di applausi, a pari merito con “Ma che freddo fa” altro brano manifesto della sua carriera. Per dare un cambio di ritmo all’esibizione lo storico chitarrista degli Avion Travel ha sapientemente virato con uno strumentale ricco di colore e fantasia sulla celeberrima “Libertango” di Astor Piazzolla, confermando la maestria esibita lo scorso anno in compagnia di Mimmo Epifani al teatro Frassati. La seconda parte ha visto in sequenza tre brani sull’eterno tema agrodolce dell’amore. “Guardami negli occhi” in cui recita filosoficamente: “…non voglio più sapere se è meglio dire o fare per esistere”. “Luna in piena” del 2007 in cui sottolinea la forza ed il coraggio femminile: “…sono la tua donna piena d'ombre, spingo la nave in rotta, sento una fitta al cuore non ho paura, voglio solo andare”. Infine “Senza un perché” elogio alla capacità di esprimere se stessi senza clamori, senza troppe parole “…non c'è niente di meglio che stare in silenzio e pensare al meglio”. Due i bis ottenuti dal pubblico al termine di un concerto memorabile; sincero l’affetto dell’artista nel saluto finale.
Ufficio Stampa Quadrato Magico.

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