Potrebbe suonare ingeneroso, per gli attuali componenti degli AREA citare una frase di Demetrio Stratos, (grande musicista e personaggio di spicco della cultura italiana degli anni settanta), per definire la musica e gl’intenti del gruppo, ma l’affetto e la stima che ancora legano i compagni di tanti lavori al vocalista storico, va oltre tale sgarbo. A chi sosteneva che la loro musica fosse di difficile catalogazione il cantante di origine greche rispondeva: “Questo gruppo vuole coagulare diversi tipi di esperienze: fonde jazz, come il pop, la musica mediterranea e la musica contemporanea elettronica. La problematica qual è? Abolire le differenze che ci sono fra musica e vita. Gli stimoli che trae questo gruppo vengono direttamente dalla realtà, trae spunto dalla realtà; e dalla strada, chiaramente. “ Esattamente questo è emerso nel concerto tenutosi sabato 9 marzo all’auditorium S.Antonio di Morbegno con una folta cornice di pubblico. Non solo seguaci della prima ora, ma anche parecchi giovani, attenti al percorso passato e presente dell’attuale quartetto. L’elettronica, la tecnologia sperimentale, l’uso massiccio di congegni per campionare e modificare il suono sono ancor oggi, assieme alla voglia di divertirsi proponendo un sound personale ricco di stili ed influenze, il loro marchio di fabbrica più evidente. Un esempio in tal senso è l’ideazione e la successiva realizzazione della Trikanta Veena, lo strumento suonato da Paolo Tofani, unita al MacBook Pro portatile, al MIDI Controller G10 ed ai joystick Nintendo. La base ritmica della coppia formata da Ares Tavolazzi e Walter Paoli ha basi più tradizionali e si amalgama con mirabile possenza alle diavolerie dei due solisti. Il repertorio proposto è stato interamente ispirato ai pezzi forti del passato e contenuti nel primo dei due cd che compongono il loro doppio “Area reunion tour 2012”. Pezzi come: ‘Arbeit macht frei’ , ‘Sedimentazioni ‘, ‘Nervi scoperti’, ‘Cometa rossa’, suonano ancora attualissimi e questo sottolinea il loro essere da sempre all’avanguardia nel panorama musicale. Unica intromissione nella scaletta il brano ‘Efstratios’, cognome originale del divino Dimitrìu, scritto nel 2005 da Patrizio Fariselli in memoria dell’amico prematuramente scomparso. Brano commovente, dalle sonorità delicate, esaltate dal suono dello Steinway and Son a coda. La divertente ‘Mela di Odessa’ e l’eterna lotta tra israeliani e palestinesi cantata in ‘Luglio, agosto, settembre nero’ con tintinnio di chiavi da parte degli spettatori, hanno acceso la fantasia e la consapevolezza che nonostante i quarant’anni trascorsi dalla stesura del brano nulla è cambiato nel panorama mediorientale, dolore e morte si sommano a distruzione di luoghi e persone di entrambe le fazioni.
(Aldo G. - Ufficio Stampa Q.M.live)

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