Sono
passati più di 20 anni da quando hai iniziato la tua carriera,
cosa è cambiato in questi anni?
E'
cambiato moltissimo dal punto di vista dell'esperienza,
oltretutto ho cominciato a sentire un bisogno di
sperimentazione, che mi ha portato a delle collaborazioni anche
fuori Italia, di cui alcune prestigiose, che, come concepisco io
la vita di un'artista, sono quelle soddisfazioni che non si
cancelleranno mai, che oltretutto fanno crescere musicalmente,
basta ricordare George Martin, produttore dei Beatles, che ha
curato la sezione archi di "Fragole infiníte",
regiatrato negli studi Abbey road dei Beatles, oltretutto il
quartetto d'archi, era composto da professori che avevano
suonato in Sergent Pepper's dei Beatles. Si riesce così a
toccare quella che è stata la storia della musica.
Ho
anche registrato l'album "Assolutamente tu" negli
studi di New York dove registra anche Spreengsteen, per esempio,
e mi accompagnava la band che aveva appena accompagnato David
Bowie.
Il
mio tentativo è stato di cercare di dimostrare che anche in
Italia c'è tanta buona musica, che quindi potrebbe parlare lo
stesso linguaggio di quella straniera.
Oltre
alla musica, hai scritto 2 libri di poesie, ti occupi di
sociale, e poi ho visto visitando il tuo sito che hai una pagina
dal titolo "S.O.S. Project". Ce ne vuoi parlare?
E'
una pagina che abbiamo fatto in collaborazione con degli amici,
che lavorano in campi diversi, dall'informatica, all'arte
musicale e figurativa, fra questi cito un mio amico carissimo,
Pino Ceriotti, che fa dei quadri sempre riferiti a dei leader
spirituali, con cui abbiamo fatto anche l'allestimento del
palcoscenico, raccogliendo tutte le buone intenzioni di tutti.
E' una sigla che vuol dire Sound of Spirit.
Abbiamo
aperto questa rubrica, dove chiunque può aderire e può
scrivere. Stiamo unendo le nostre affinità anche su settori
diversi. E' un progetto che nasce dalla conoscenza e
dall'amicizia di tanti anni. Se vorrete scriverci e partecipare
ne saremo contenti.
Adesso
parliamo di enogastronomia. Qual'è il tuo rapporto con il cibo
e il vino.
A
me piace mangiare un po' di tutto. C'è stato un periodo che ero
vegetariano, non mangiavo carne. Adesso ho ripreso a mangiarne
un po', anche perchè con il lavoro che faccio, riuscire ad
integrare sempre diventa difficile, si mangia ad orari strani.
Tuttavia non riesco ancora a mangiare carne rossa. Mi piacciono
tanto anche le cucine straniere, fra cui in particolare mi piace
molto la cucina giapponese e quella indiana. Adoro la frutta.
Mi
piace tantissimo il vino, il mio nonno materno aveva delle
cantine di ottimo vino, produceva nell'alto Piemonte il
Gattinara e il Boca, mi ricordo quando da piccolino si andava
con i carri a fare le vendemmie e poi si pigiava l'uva. Mi è
rimasto il ricordo indelebile e lo considero cultura di vita,
quindi il vino può vedersi come la celebrazione della vita. Mi
piace assaggiare ed apprezzare il vino buono. Questo è il mio
rapporto con il cibo ed il vino, anche se devo aggiungere che
sto sempre attento a quello che mangio, oltretutto con il lavoro
come il mio non si può sgarrare troppo.
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Tu
viaggi molto. Quando sei in giro per l'Italia preferisci cercare
i sapori del posto, o una cucina più standardizzata?
Di
norma cerco la cucina regionale, anche se ricerco sempre un tipo
di cucina semplice. Per esempio frequento spesso la Liguria, e
la cucina ligure mi piace molto, perchè è una cucina povera,
essenziale. Tutto ciò che è mare mi piace moltissimo, il
pesce, i crostacei, ma anche in questo caso li ricerco cucinati
in modo semplice, alla brace, olio e limone, anche perchè così
si conserva meglio il sapore, sopratutto nel pesce. Mi piacciono
anche gli spaghetti, ma anche li conditi in modo semplice,
pomodoro e basilico, per esempio. Anche perchè se ti abitui a
queste cose buone e sane è un vantaggio per la salute.
Torniamo
alla tua carriera. Parlaci del tuo ultimo album e di uno dei
brani nuovi che presenterai stasera al Palermo Fest?
Il CD
abbraccia i miei 20 anni e più di carriera, più questi 4
inediti, che io definisco i 4 punti cardinali della mia nuova
produzione. Oltretutto, come sentirete stasera, abbiamo
riarrangiato per i concerti dal vivo tutti gli altri brani, sia
per legarli a questi inediti, sia per dargli una veste di
maggiore attualità, e cosa che a me piace sempre molto, offrire
dal vivo qualcosa di diverso di quello che si può sentire nel
CD.
Fra gli
inediti posso segnalavi "Lettera ad un sogno".
E' dedicata
agli eventi dell'11 settembre, quindi a quello che è successo
alle torri gemelle. Anche in questo caso, come in genere faccio
quando scrivo, partendo da un fatto importante, purtroppo in
questo caso tragico, cerco di costruire una piattaforma di
ripartenza e, in ogni caso, di grande positività e speranza per
il futuro. In questo caso ho immaginato le torri gemelle come i
due totem dell'amore, l'uomo e la donna, di conseguenza come una
coppia simbolica, che ha il diritto e dovere di figliare e di
assicurare alle generazioni future, comunque, una continuazione.
Quindi in questo caso il sogno simboleggia la terapia eterna,
che ci fa sempre crescere, che ha sempre stimolato il genere
umano.
L'altro
elemento importante di "Lettera in un sogno" è quello
religioso. C'è una frase, che riassume la canzone, che dice:
"Un Dio non chiede che Dio vorrai.", questo perchè
ritengo che democraticamente si debba ammettere l'esistenza e la
convivenza di diversi aneliti religiosi, e che nessun Dio vuole
che succedano cose così orribili come quelle successe l'11
Settembre, in nome della religione.
Un
saluto per gli amici di spaghettitaliani?
Come dice
"Lettera ad un sogno", davvero non smettiamo mai di
sognare e di credere, anche e sempre per ricordare che ognuno di
noi ha un'importanza fondamentale per tutti gli altri.
Buona
fortuna a tutti.
Ringrazio
Alberto per la sua disponibilità e gentilezza e lo saluto,
augurandogli tantissimi successi.
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