Sabato 9 ottobre 2004 - teatro Frassati, Cosio Valtellino(SO)

Alberto Fortis

  pianoforte e voce

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Alberto Fortis, nato a Domodossola ma milanese d'adozione, occupa un posto del tutto particolare nel panorama della musica italiana.

La voce e il fisico rischiarono all'inizio della sua carriera di farlo passare per un cantante per adolescenti. Invece è un cantante autentico come pochissimi altri, se lo si ascolta con attenzione non si può non riconoscere la tensione etica e poetica delle sue canzoni più impegnate.

Ma un'altra caratteristica fondamentale di Alberto Fortis e che è indispensabile per comprenderlo è una cosa che poche persone riescono ad accettare (uno è Battiato) e forse nemmeno lui ha mai accettato fino in fondo: è l'incoerenza. Infatti se si guarda alle canzoni contenute nei suoi dischi ci si rende conto di come sia irriconoscibile negli ultimi album l'Alberto Fortis dei primi tempi. E` un difetto? Per molti sì, e tra questi molti ci sono anche critici musicali e pubblico. Quindi anche le case discografiche che devono vendere e basta. Per me è una caratteristica e a tratti un grosso pregio.

 Alberto Fortis pubblica il suo primo disco nel 1979, prodotto da Claudio Fabi e suonato con la PFM. Il titolo è il suo stesso nome. Il disco è molto bello, diretto, schietto e lo fa conoscere subito. La canzoni più belle sono probabilmente "la sedia di lillà" e "il duomo di notte" (quest'ultima è fra le più belle canzoni che ho mai ascoltato); sono canzoni nuove, sincere e davvero molto originali. Ma le due canzoni che risaltano di più per la loro ironia graffiante sono "a voi romani" e "Milano e Vincenzo" che parlano della stessa persona, un discografico romano che gli aveva messo il bastone fra le ruote (Vincenzo Micocci della IT Dischi RCA)*. E contribuiscono non poco a renderlo famoso anche perché la loro diffusione è immediata. Poi c'è "nuda e senza seno" che è a metà tra l'ironico e il demenziale e anche lei come tutte le altre si distingue per l'originalità. E` un disco di successo e ne avrebbe meritato anche di più. Però non a tutti una voce particolare come quella di Fortis unita a canzoni così particolari piace, è ovvio. Ma rimane fra i dischi migliori di musica italiana.

L'anno dopo, nel 1980, pubblica il disco più impegnato di tutta la sua produzione, molto diverso per alcuni aspetti dal precedente perché è un concept album. Si intitola "TRA DEMONIO E SANTITA`" ed è un dialogo tra il bene e il male. Con questo disco dimostra agli scettici due cose: che la grandezza di un cantante non sta nell'orecchiabilità delle sue canzoni e che non è un semplice cantante di canzoncine ma ha molto di più da dire. Se si ascolta attentamente (ed è quello che ho sicuramente ascoltato di più) in tutto il disco si avverte il tormento di un uomo molto sensibile e molto intelligente, e quindi infelice. Si avverte anche la tensione religiosa di Alberto Fortis, cosa che lo ha tornato a caratterizzare nell'ultimo disco. E` una soluzione valida la religione ai suoi tormenti? Chi lo saprà mai.

La canzone più bella di questo disco è probabilmente "Dio volesse", ed è anche la mia canzone preferita. Eppure per molto tempo non mi ha detto niente. Ed è la canzone più orecchiabile del disco, le altre cono molto più difficili. Non saprei dire quali sono le più belle dopo queste perché sono tutte allo stesso livello. Più che un insieme di canzoni è un disco. Cito solo "t'innamori" e "bene insomma" per la loro, come al solito, originalità. E` ovvio che un cantante poco più all'inizio della sua carriera e che non ha ancora la credibilità che merita non poteva che avere un colpo d'arresto con un disco così. Era così evidente che non so se è stato fatto ingenuamente o lui stesso ha preferito ostinatamente così: probabilmente un po' e un po'.

Sta di fatto che il terzo disco, "LA GRANDE GROTTA" del 1981, è quello che ottiene il maggiore successo e infatti qualche anno fa è stato ristampato in CD. La canzone "settembre" è considerata giustamente il capolavoro di Alberto Fortis e ti mando il testo anche se è davvero poco; se non la conosci sei fortunatissimo perché sarà un piacere per te ascoltarla. Ma anche "la grande grotta" è molto bella sebbene di spessore lievemente inferiore. "La neña del salvador" e "Marylin" sono orecchiabili ma Alberto è capace ben di altro.

L'anno dopo, il 1982, esce "FRAGOLE INFINITE" che è simile come contenuti al precedente: canzoni piacevoli ma già meno sorprendenti di quelle del primo disco. Rispetto al disco precedente lo definirei più uniforme, nel senso che le canzoni sono tutte belle ("fragole infinite", "ti dirò", "due file", "l'uomo grande", "angelo") senza che nessuna raggiunga la grandezza di "settembre". Sono sicuro che Alberto Fortis si è reso conto che così poteva continuare ancora vari anni con un discreto successo: ma è più forte l'esigenza di un cambiamento.

I due dischi che seguono sono probabilmente pensati e realizzati con quest'ottica. Ma la direzione forse non è quella giusta ed io ci colgo anche un po' di stanchezza. Del resto quattro dischi bellissimi in quattro anni non è cosa da poco. Così nel 1984 esce "EL NIÑO" e nel 1985 "WEST OF THE BROADWAY". Nel primo c'è un'unica canzone davvero bella "svegliati amore con me" mentre le altre sono molto diverse e credo troppo ambizione, poco melodiche, arrangiate troppo elettronicamente. "WEST OF THE BROADWAY" è forse un po' ingenuo, fino al punto di contenere la versione italiana di "Imagine" di John Lennon in cui sono certo Fortis credeva, ma è deludente come un po' tutto il disco. Insomma, Alberto non sembra più lui. O forse ha dei problemi con la casa discografica.

Le vendite non vanno bene, la sua popolarità cala. Si prende una pausa, cambia casa discografica. Ma nel 1987 arriva il cambiamento con "ASSOLUTAMENTE TUO": suoni meno italiani e più internazionali, collaborazioni americane, suonatori di primo piano. Non c'è più il cantante semplice e graffiante di una volta. Il disco contiene una canzone così bella, "qui la luna" che da sola vale l'intero disco. La musica è in primo piano, le parole sono secondarie. Per me è, assieme a "Settembre" il secondo capolavoro di Alberto Fortis. E` a dir poco geniale. Purtroppo le altre canzoni messe insieme e troppo simili fra loro non sono altrettanto belle e infatti passano abbastanza inosservate. Credo che come progetto sia ancora una volta un po' troppo ambizioso. Sta di fatto che la sua popolarità non cresce.

Nel complesso è migliore "CARTA DAL CIELO" del 1990 che a parte la stessa "carta dal cielo" contiene anche "mentre piangeva" "anch'io" e soprattutto la bellissima "vita ch'è vita". E` un Fortis più asciutto, moderato più che di spessore minore io dire maturo. E` bello come disco, si richiama al secondo per vari aspetti e sembra aprire una strada nuova ad Alberto.

Esce anche la raccolta live "L'UOVO" e che ottiene un discreto successo anche perché è realizzato molto bene.

Poi niente fino al 1994 quando esce "DENTRO IL GIARDINO". Prodotto come il primo da Claudio Fabi (curiosità: il padre del "gnagnone" Nicolò), questo è anche l'ultimo album di Alberto Fortis. Quello che è certo è che non è di facile ascolto. Le immagini sulla copertina e all'interno mostrano un Alberto felice e molto sereno, quasi avesse trovato la sua strada. Ma può un artista sensibile e a tratti tormentato come lui trovare la stabilità che in tanti momenti è sembrata mancargli? Lui solo lo sa. Fortis credeva molto a questo disco, tanto è vero che organizzò una serie di concerti gratuiti per i campus universitari. Venne anche qui a Modena (fra l'altro il giorno del suo compleanno) e naturalmente non me lo sono lasciato sfuggire. Non avevo ancora ascoltato le canzoni nuove e per forza di cosa mi piacquero di più quelle che già conoscevo. "DENTRO IL GIARDINO" fa riferimento soprattutto alla religione. Ma la tensione di "TRA DEMONIO E SANTITA`" qui si è trasformata in pacata serenità. E` difficile per me giudicare questo disco, perché a differenza di Fortis sono molto distante dalla religione. Quello che mi trasmette è un messaggio rassicurante, direi quasi beato che però non riesco a condividere. Poiché credo che gli album di Fortis, data l'autenticità del cantante, siano specchio di come lui è sono felice per questo suo nuovo stato d'animo. E` bello "DENTRO IL GIARDINO" e spero ci siano altri album come questo. Ma, forse perché non ho ancora trovato quell'equilibrio che lui sembra aver trovato, vengo colto da un po' di nostalgia per le canzoni dei primi quattro dischi.

Da "DENTRO IL GIARDINO" più niente. Ma è indubbio che Alberto abbia un disco pronto, si tratta solo di trovare qualcuno che glielo produca. Io - se potessi - lo farei senza nemmeno ascoltarlo perché sono così tante le belle canzoni che ascolto che quasi mi sento in debito.

 Un saluto ad un grande cantante autentico come pochi altri.

 

 

 

 


DISCOGRAFIA

  1. ALBERTO FORTIS (1979) ["La sedia di lillà", "Il duomo di notte", "A voi romani", "Sono contento di voi", "Milano e Vincenzo"]
  2. TRA DEMONIO E SANTITÀ (1980) ["Dio volesse", "T'innamori", "Tra demonio e santità", "Al di là della porta di vetro", "Bene insomma"]
  3. LA GRANDE GROTTA (1981) ["Settembre", "La grande grotta", "La Neña del Salvador", "Nuovi giorni", "Marylin"]
  4. FRAGOLE INFINITE (1982) ["Fragole infinite", "Angelo", "Ti dirò", "Non più di tanto", "L'uomo grande", "Susy Body", "Neve" (con la partecipazione di Rossana Casale)]
  5. EL NIÑO (1984) ["Svegliati amore con me"]
  6. WEST OF THE BROADWAY (1985) ["Chiaro il mare"]

     

  7. ASSOLUTAMENTE TUO (1987) ["Qui la luna"]

     

  8. CARTA DAL CIELO (1990) ["Carta dal cielo", "Anch'io", "Vita ch'è vita", "La bianca città", "Mary"]

     

  9. L'UOVO (1992) (raccolta LIVE)

     

  10. DENTRO IL GIARDINO (1994) ["Aprile", "Imparerai", "Vivrai", "Tu puoi farlo Maria", "Dentro il giardino" ]

 

INTERVISTA AD ALBERTO FORTIS

di Luigi Farina

Sapori naturali e leggeri sognando un mondo migliore

  

Palermo 24 Giugno 2003 ore 19.30 - Alberto Fortis non ha ancora eseguito le prove per il concerto di stasera ed accoglie con piacere e simpatia la mia richiesta di intervista. 

 

www.albertofortis.it

Sono passati più di 20 anni da quando hai iniziato la tua carriera, cosa è cambiato in questi anni?

E' cambiato moltissimo dal punto di vista dell'esperienza, oltretutto ho cominciato a sentire un bisogno di sperimentazione, che mi ha portato a delle collaborazioni anche fuori Italia, di cui alcune prestigiose, che, come concepisco io la vita di un'artista, sono quelle soddisfazioni che non si cancelleranno mai, che oltretutto fanno crescere musicalmente, basta ricordare George Martin, produttore dei Beatles, che ha curato la sezione archi di "Fragole infiníte", regiatrato negli studi Abbey road dei Beatles, oltretutto il quartetto d'archi, era composto da professori che avevano suonato in Sergent Pepper's dei Beatles. Si riesce così a toccare quella che è stata la storia della musica.

Ho anche registrato l'album "Assolutamente tu" negli studi di New York dove registra anche Spreengsteen, per esempio, e mi accompagnava la band che aveva appena accompagnato David Bowie.

Il mio tentativo è stato di cercare di dimostrare che anche in Italia c'è tanta buona musica, che quindi potrebbe parlare lo stesso linguaggio di quella straniera.

Oltre alla musica, hai scritto 2 libri di poesie, ti occupi di sociale, e poi ho visto visitando il tuo sito che hai una pagina dal titolo "S.O.S. Project". Ce ne vuoi parlare?

E' una pagina che abbiamo fatto in collaborazione con degli amici, che lavorano in campi diversi, dall'informatica, all'arte musicale e figurativa, fra questi cito un mio amico carissimo, Pino Ceriotti, che fa dei quadri sempre riferiti a dei leader spirituali, con cui abbiamo fatto anche l'allestimento del palcoscenico, raccogliendo tutte le buone intenzioni di tutti. E' una sigla che vuol dire Sound of Spirit.

Abbiamo aperto questa rubrica, dove chiunque può aderire e può scrivere. Stiamo unendo le nostre affinità anche su settori diversi. E' un progetto che nasce dalla conoscenza e dall'amicizia di tanti anni. Se vorrete scriverci e partecipare ne saremo contenti.

Adesso parliamo di enogastronomia. Qual'è il tuo rapporto con il cibo e il vino.

A me piace mangiare un po' di tutto. C'è stato un periodo che ero vegetariano, non mangiavo carne. Adesso ho ripreso a mangiarne un po', anche perchè con il lavoro che faccio, riuscire ad integrare sempre diventa difficile, si mangia ad orari strani. Tuttavia non riesco ancora a mangiare carne rossa. Mi piacciono tanto anche le cucine straniere, fra cui in particolare mi piace molto la cucina giapponese e quella indiana. Adoro la frutta.

Mi piace tantissimo il vino, il mio nonno materno aveva delle cantine di ottimo vino, produceva nell'alto Piemonte il Gattinara e il Boca, mi ricordo quando da piccolino si andava con i carri a fare le vendemmie e poi si pigiava l'uva. Mi è rimasto il ricordo indelebile e lo considero cultura di vita, quindi il vino può vedersi come la celebrazione della vita. Mi piace assaggiare ed apprezzare il vino buono. Questo è il mio rapporto con il cibo ed il vino, anche se devo aggiungere che sto sempre attento a quello che mangio, oltretutto con il lavoro come il mio non si può sgarrare troppo.

Tu viaggi molto. Quando sei in giro per l'Italia preferisci cercare i sapori del posto, o una cucina più standardizzata?

Di norma cerco la cucina regionale, anche se ricerco sempre un tipo di cucina semplice. Per esempio frequento spesso la Liguria, e la cucina ligure mi piace molto, perchè è una cucina povera, essenziale. Tutto ciò che è mare mi piace moltissimo, il pesce, i crostacei, ma anche in questo caso li ricerco cucinati in modo semplice, alla brace, olio e limone, anche perchè così si conserva meglio il sapore, sopratutto nel pesce. Mi piacciono anche gli spaghetti, ma anche li conditi in modo semplice, pomodoro e basilico, per esempio. Anche perchè se ti abitui a queste cose buone e sane è un vantaggio per la salute.

Torniamo alla tua carriera. Parlaci del tuo ultimo album e di uno dei brani nuovi che presenterai stasera al Palermo Fest?

Il CD abbraccia i miei 20 anni e più di carriera, più questi 4 inediti, che io definisco i 4 punti cardinali della mia nuova produzione. Oltretutto, come sentirete stasera, abbiamo riarrangiato per i concerti dal vivo tutti gli altri brani, sia per legarli a questi inediti, sia per dargli una veste di maggiore attualità, e cosa che a me piace sempre molto, offrire dal vivo qualcosa di diverso di quello che si può sentire nel CD.

Fra gli inediti posso segnalavi "Lettera ad un sogno".

E' dedicata agli eventi dell'11 settembre, quindi a quello che è successo alle torri gemelle. Anche in questo caso, come in genere faccio quando scrivo, partendo da un fatto importante, purtroppo in questo caso tragico, cerco di costruire una piattaforma di ripartenza e, in ogni caso, di grande positività e speranza per il futuro. In questo caso ho immaginato le torri gemelle come i due totem dell'amore, l'uomo e la donna, di conseguenza come una coppia simbolica, che ha il diritto e dovere di figliare e di assicurare alle generazioni future, comunque, una continuazione. Quindi in questo caso il sogno simboleggia la terapia eterna, che ci fa sempre crescere, che ha sempre stimolato il genere umano.

L'altro elemento importante di "Lettera in un sogno" è quello religioso. C'è una frase, che riassume la canzone, che dice: "Un Dio non chiede che Dio vorrai.", questo perchè ritengo che democraticamente si debba ammettere l'esistenza e la convivenza di diversi aneliti religiosi, e che nessun Dio vuole che succedano cose così orribili come quelle successe l'11 Settembre, in nome della religione.

Un saluto per gli amici di spaghettitaliani?

Come dice "Lettera ad un sogno", davvero non smettiamo mai di sognare e di credere, anche e sempre per ricordare che ognuno di noi ha un'importanza fondamentale per tutti gli altri.

Buona fortuna a tutti.

Ringrazio Alberto per la sua disponibilità e gentilezza e lo saluto, augurandogli tantissimi successi.

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