Sabato 30 novembre alle ore 18, il “Sgnor avocàt” Giorgio Conte ci ha gentilmente offerto un saporitissimo aperitivo, presso la biblioteca di Morbegno. Il buffet prevedeva pensieri, parole, musica e poesia, innaffiate da un fine umorismo e dalla bonarietà di un signore d’ altri tempi. Confessioni a bassa voce sull’amore per Montale ed Hemingway, squarci dell’infanzia trascorsa tra campagna e città, nitidi dipinti di personaggi ormai irripetibili ma anche progetti e sogni ancora da realizzare (film sulla prima trasvolata delle Alpi effettuata da Geo Chavez nel 1910). Fortunatamente il dopo cena, all’auditorium di Morbegno, ha confermato ed amplificato il clima bucolico pregustato nel pomeriggio. Giorgio Conte, voce e chitarra, Walter Porro, pianoforte e fisarmonica, Alberto Parone, batteria, hanno messo il pubblico a proprio agio come è accaduto in poche altre occasioni. Arguzia e ironia sono emerse limpidamente già dal titolo dei brani e dal racconto degli stessi. Temi dominanti: cibo, ben descritto nelle canzoni “Cannelloni” e “L’erba di S.Pietro, ma soprattutto tristi storie di uomini abbandonati in “Te lo farei notare”, “Aria, terra, mare”, “Gnè gnè”. In questi tre brani vi è tutto il vocabolario dell’amore interrotto, le sfumature, i luoghi comuni, il dolore, il rimpianto ma anche tanta autoironia. L’ampio bagaglio culturale è venuto alla luce con una fine dizione francese di “Balancer”, in cui Giorgio confessa di aver ridotto all’ osso il testo per pigrizia e lo sintetizza con tre parole assai evocative “Madame, voulez-vous dancer, chanter, balancer?” con doppio senso fin troppo evidente. Stesso discorso per l’ accorata canzone in catalano “Canco’ del lladre”. Walter Porro ha mostrato tutto il suo virtuosismo in una bellissima versione di “Libertango” di Astor Piazzolla. La grandezza del personaggio sta anche nell’ aver accettato e convissuto con la figura di ”cotanto” fratello, riferendosi a Paolo, ma al tempo stesso nell’ aver seguito una propria linea personale mettendo in musica il suo universo di umana emozione. Ne è un esempio la frase pronunciata nell’ ultimo brano “Non sono Maddalena”, interpretata con successo da Rosanna Fratello: “Se non è copiata sarà un successo sicuro”! Proprio questo aspetto del “Signore” astigiano serberemo con piacere e simpatia. “ A rvedse, Sgnur avocàt!
(Aldo G. - Ufficio Stampa QM)


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