Dopo la recente mostra del ‘Bitto’ e gli affollati percorsi in cantina, Morbegno ha potuto assaporare un rinomato prodotto proveniente dal Tavoliere delle Puglie. Gegè Telesforo foggiano di nascita, accompagnato dal trio di Max Ionata ha mantenuto le promesse fatte in sede di presentazione. Il poliedrico artista aveva preannunciato un mix esplosivo, dove i primi a divertirsi sarebbero stati i musicisti stessi. Così è stato. Sabato 25 ottobre, in occasione della nuova stagione del Quadrato Magico live festival, all’auditorium di Morbegno, sin dalle prime note di “Groove master shuffle” l’inconfondibile sound dell’Hammond di Alberto Gurrisi ed il drumming ‘sanguigno’ di Amedeo Ariano hanno fatto da tappeto agli impasti vocali di Gegè ed alle scorribande di Max con il magnifico sassofono della Ripamonti – V Jazz. Oltre all’aspetto tecnico vocale (miglior voce maschile, per tre anni consecutivi, dal 2010 al 2012 per la rivista Jazzit) è emersa cristallina anche la componente umana . Il tenero omaggio al padre, amante ‘compulsivo’ del jazz in “Daddy’s riff”, caratterizzato da basse tonalità, nonché “Brother Max”, la composizione dedicata all’amico Ionata, denotano l’attenzione, il rispetto e la stima per figure che in vario modo hanno accompagnato la crescita di un personaggio che ha saputo ritagliarsi un posto rilevante nel mondo musicale, televisivo e radiofonico. Tre le cover proposte. “Moon Ray” di Artie Shaw dal ritmo incalzante, con intense colorature raggae. A seguire la debordante “Amsterdam after dark” di George Coleman caratterizzata dalle evoluzioni di sax ed organo. Infine una rivisitazione strepitosa di “No woman, no cry” il celebre brano scritto da Bob Marley, il quale fece in modo di attribuirne la composizione al misconosciuto Vincent Ford per permettere a quest’ultimo, con i proventi delle roylaties, di poter continuare a gestire un luogo di ristoro per persone povere e senzatetto. Mitico!Ebbene, rivisitare e personalizzare una song davvero leggendaria, è un ulteriore dimostrazione della maestria di Telesforo and Co. Intro di Hammond , cantato ‘da sogno’ e finale in crescendo con l’organo a concludere il ‘viaggio jamaicano’. La perizia tecnica di Gegè ha preso ulteriore corpo nel solo in stile ‘scat’, dove ha potuto sciorinare una serie impressionante di ritmi e vocalizzi, sublimati nel mixaggio con “Hey Rookie” in un finale travolgente col ritorno in scena della band. Applausi virtuali anche da Bobby McFerrin, Alain Paul e Tim Hauser dei Manhattan Transfer. Brano conclusivo “So cool”, scritto con Ben Sidran e contenuto nell’omonimo lavoro del 2010. Divertente e notevole la dialettica sulla gestazione del titolo, mediato da un più impegnativo “Funk cool” che non ha riscosso grande apprezzamento dal produttore! Nel bis “The thing and the thang”si è manifestato appieno il divertimento e l’entusiasmo dei quattro, i quali hanno dato sfogo alle residue energie, donandoci contenuti musicali ed emozionali di alta fattura. Agli applausi in sala si sono sicuramente aggiunti anche quelli di ‘The Genius’, Miles Davis ed Ella Fitzgerald, per GEGE’(e non solo) degni di prossima beatificazione. Papa Francesco permettendo!! Nell’attesa, inviamo un poetico ricordo della sua Foggia ad opera di Eugenio Bennato. “Foggia è chella musica ca nasce int’e paise e ca more int’e ccase, addò se ferma o viento c’attraversa la campagna tutta spine e tutta rose, addò se ferma o tiempo c’addeventa tarantella, addò nu santo dorme sott’e stelle”.
(Aldo G. - Ufficio Stampa QM)


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