QM-Live, concerti Associazione Quadrato Magico - Auditorium S.Antonio di Morbegno e Teatro Frassati di Cosio Valtellino (fraz.Regoledo)

Concerti svolti stagione 2011-2012

Sabato 21 aprile 2012
Morbegno(SO), Auditorium S.Antonio - ore 21:30

FAIRPORT CONVENTION

SIMON NICOL – voce principale, chitarra ritmica
DAVE PEGG – basso, cori e mandolino
RIC SANDERS – violino
CHRIS LESLIE – voce solista, violino, mandolino, bouzouki
GERRY CONWAY – batteria e percussioni

Concerto aperto da BLAIR DUNLOP in solo chitarra e voce.

Ultimo concerto QM-Live 2011/2012
Ci sono eventi nella vita di tutti noi a cui non si vorrebbe mancare per nessun motivo. Sicuramente un concerto dei Fairport Convention, fondatori del folk-rock britannico, é uno di questi. La prestigiosa band, in Italia per festeggiare il quarantacinquesimo anno di attività, si é presentata all'auditorium di Morbegno in gran forma, affidando l'apertura del concerto a Blair Dunlop, figlio diciannovenne di Ashley Hutchings, primo membro fondatore del gruppo, assieme a Richard Thompson ed all'attuale frontman Simon Nicol. Attivi dal lontano 1967, hanno avuto diversi cambi di organico, avvalendosi in ogni formazione dei migliori musicisti inglesi e pubblicando 35 album! Oltre ai nomi già citati, basti pensare all’inarrivabile vocalista Sandy Denny, al polistrumentista Dave Swarbrick ed a Iain Matthews, l’elenco è davvero lunghissimo. I Fairport hanno raggiunto vette assolute, coniugando mirabilmente tradizione folk ed irruenza rock. Tornando al concerto, il giovane Blair ha eseguito tre brani, una love song, un traditional scozzese ed uno strumentale, dimostrando un talento certo ed una maestria anche nell’approccio col pubblico, non a caso ha esordito sul grande schermo, recitando nel film “La fabbrica di cioccolato” di Tim Burton. La line up attuale comprende oltre a Simon Nicol, Dave Pegg, Ric Sanders, Chris Leslie e Gerry Conway. Grande l’apertura del set, dedicata al loro capolavoro del 1969 “Liege & Lief” con un tris comprendente “Sir Patrick’s spens” “Crazy man Michael” e “Farewell, farewell”, belli gli intrecci vocali, ma tra i supporters della prima ora sarà sicuramente affiorata una certa nostalgia ricordando la voce angelica di Sandy Danny, precocemente scomparsa nel 1978 e capace di rendere speciale, emozionante, anche la lettura di un comune elenco telefonico. Il quintetto ha comunque ricordato la cantante proponendo la struggente composizione di carattere medievale ed impreziosita da ricami acustici “Fotheringay”, che successivamente ha dato il nome al gruppo da lei fondato nel 1970. Dal suo glorioso passato la band ha eseguito anche “Cell song” da “Babbacombe Lee”, album incentrato sulla vita e le gesta di John Lee marinaio accusato di omicidio e per tre volte scampato all’impiccagione. L’atmosfera che si è creata nel prosieguo dello spettacolo ha riportato il pubblico a vibrazioni tipiche del periodo d’inizio ’70, dove inventiva e ricerca sonora sono state spinte alla massima espressione, in ogni genere musicale, folk compreso. La commistione tra strumenti rock (chitarra, basso e batteria) e strumentazione classica ( violini, flauti, mandolino) è stata la caratteristica principale del movimento folk-rock e dei Fairport Convention in particolare. In tal senso brani come “Rosie”, “Genesis hall” dall’ottimo “Unhalfabricking” ma soprattutto “Matty Groves” sono la prova tangibile del talento e della capacità di sintesi dei cinque artisti britannici, ancora capaci di divertirsi e di entusiasmare i propri fans, come in occasione dello splendido festival di Cropredy, nell’Oxfordshire, dove musicisti e pubblico si riuniscono annualmente per condividere la passione per un genere che ha dato enormi soddisfazioni a tutta la musica inglese. L’unico bis concesso è stata la composizione di sir Richard Thompson “Meet on the ledge” che parla in modo profondo della ciclicità dell’esistenza, grande canzone per concludere degnamente il concerto e la lunga, intensa stagione del Quadrato Magico.
Sabato 31 marzo 2012
Cosio V.(SO) - Teatro Frassati di Regoledo, ore 21:30

Mimmo Epifani & Fausto Mesolella
Mimmo Epifani - voce, mandolino
Fausto Mesolella - chitarra, effetti, voce

Quanta cultura popolare, delicata poesia e gustosi ingredienti del profondo sud, hanno preso forma sabato 31 marzo al Teatro Frassati di Cosio Valtellino. I magnifici cantastorie, Mimmo Epifani (voce e mandolino) e Fausto Mesolella, da trent'anni estroso chitarrista degli "Avion Travel" hanno narrato, musicato ed in ultima analisi ripercorso la loro storia, profondamente legata alle persone ed ai luoghi d'origine. Prima di lanciarsi nella strumentale "Foglie" il musicista casertano ha confessato con ironia di aver trascorso metà della sua vita ad accordare chitarre, mentre nella canzone successiva intitolata " A lo tiempo", Mimmo Epifani ha sollecitato il pubblico ad accompagnarlo nell’interpretazione del brano; simpatico ma amaro racconto sulla mercificazione delle nascite nel periodo fascista. La propensione al divertimento é continuata con "Li Palomme"(piccioni), veloce filastrocca pugliese in rima, arricchita da una potente chitarra distorta, fusione esemplare di rock e tradizione popolare. E' bastato un accenno di "O sole mio" ed i presenti irretiti, hanno seguito l'estro del "mandolinista magico". Il clou della serata è stato il sentito omaggio a Domenico Modugno con la riproposizione di tre suoi capolavori: "Amara terra mia", "La donna riccia" dedicata al pubblico femminile in sala e "Cosa sono le nuvole" in cui Mesolella ha deliziato la platea raccontando la genesi del brano a firma Pasolini-Modugno, soffermandosi sull' incipit iniziale: "ch'io possa esser dannato se non t'amo" per sottolineare che un poeta nasce ogni 120 anni e quindi non "ammazziamoli" perché non riusciremmo ad apprezzare il prossimo! In questo pezzo il duo ha toccato una dolcezza interpretativa che verrà a lungo ricordata. Il concerto si è avviato alla conclusione con l’esecuzione del primo successo degli “Avion” intitolato “Aria di te” composto dal musicista casertano che ne ha spiegato anche i retroscena e la scoperta casuale da parte della produttrice Caterina Caselli. Altro brano che ha illustrato l’arte, la ricerca, e la bellezza della tradizione orale è “La bicicletta” dove Epifani ha indossato i panni dell’etno-rapper, stupendo per la velocità di dizione e la timbrica vocale. Dei bis finali ha colpito il brano “Sonatina improvvisata”, dall’ultimo lavoro di Mesolella per sola chitarra dal titolo “Suonerò fino a farti fiorire”, e l’immancabile ricordo di Lucio Dalla recentemente scomparso, con una toccante “Caruso” caratterizzata da un arpeggio di mandola strappa lacrime. Concerto intenso, per due menestrelli dall’estro dirompente.
Sabato 10 marzo 2012
Morbegno(SO), Auditorium S.Antonio - ore 21:30

RICHARD GALLIANO
fisarmonica

Spesso si abusa della parola "maestro", per Richard Galliano mai termine risulta più appropriato; è sicuramente un musicista che ha contribuito ad innovare la "musette", elevandola a ruolo di strumento principe. Sabato 10 Febbraio all'auditorium di Morbegno, nell'ambito del festival QM-Live, il pubblico, accorso numerosissimo, ha assistito ad un evento unico per intensità e pathos. Biglietti abbondantemente esauriti in prevendita, preludio ad una serata da ricordare. La conferma si è manifestata dal calore e dall'affetto tributato dai presenti all'artista francese durante e dopo il concerto. Imbracciata la sua bellissima fisarmonica "Victoria" di inizio '60, prodotta a Castelfidardo e avuta in regalo dalla nonna, ci ha deliziato con sue composizioni, illustrando con l'iniziale "Fou Rire" tutta la tecnica esecutiva e la sconvolgente velocità della sua mano destra. Ha poi mostrato un apprezzamento sincero ad alcuni musicisti nostrani, prima con una riproposta di un brano registrato con l'Orchestra toscana ed un giovane Stefano Bollani, proseguendo con una dolce interpretazione di "Caruso" di Lucio Dalla, eseguita con l'accordina (strumento di fusione tra armonica a bocca ed accordéon, assai in voga nella Parigi d'inizio secolo) che ha commosso l'intera platea. Simpaticamente ha ricordato che l'alternanza tra fisarmonica e accordina avveniva anche per alleviare la fatica dovuta al considerevole peso dello strumento, ben dodici chilogrammi! Dal recente omaggio a Nino Rota del 2011 e pubblicato da Deutsche Grammophon, ha assemblato un medley con musiche da " Il Padrino", "La strada", " 8 1/2" ed "Amarcord". La proposta musicale di Galliano non ha tralasciato il repertorio classico, con il suadente minuetto di J.S. Bach, seguito dalla ritmata badinerie, entrambe tratte dall'Orchestral Suite n°2 BWV 1067, e il "Preludio" dalla Suite per violoncello solo, catalogo BWV 1007. Non poteva mancare un tributo all'arte della grande Edith Piaf con "Les Forains", "L'hymne à l'amour" e "La foule", preceduto da un'invenzione fulminante sulla sirena di un'ambulanza di passaggio. Il tono giocoso è continuato con la simulazione di mare e vento, ottenuti col mantice sapientemente modulato, ricordo dei primi esercizi e dalle emozioni provate in tenera età con l'approccio allo strumento. La presenza spirituale dell'amico e ispiratore Astor Piazzolla ha trovato degna sublimazione nelle appassionate "Libertango" ed "Oblivion", salutate da una prolungata ovazione, che ha idealmente unito i due grandi interpreti del "Tango Nuevo" e della "New Musette". Al termine del set il "maestro" è stato richiamato a gran voce da interminabili applausi. Senza esitazione ha proposto una versione della "Gnossienne n°3" del compositore transalpino Erik Satie del 1890, seguita da un estratto della colonna sonora di "Ultimo tango a Parigi", composta da Gato Barbieri. Concerto che verrà ricordato anche perché unica data italiana del nuovo tour.

Sabato 18 febbraio 2012
Cosio V.(SO) - Teatro Frassati di Regoledo, ore 21:30

Ottavo Richter - Delta Moon - Sakeena


E' stata una lunga maratona musicale, quella di sabato sera al teatro P.G. Frassati di Cosio Valtellino. Era dalla stagione 2005/2006 che Quadrato Magico non proponeva un concerto così lungo ed articolato. Grande lavoro per tutto lo staff, ad ogni livello, ricompensato dalla bravura degli artisti e da un pubblico attento e partecipe. L'apertura della kermesse ad opera degli "Ottavo Richter" ha proiettato la platea in un variegato mix di stili sapientemente amalgamati; ritmi funk, jazz, swing e bossanova. La band composta da Alessandro Sicardi alla chitarra, Domenico Mamone al sax baritono, Luciano Macchia al trombone e da una splendida base ritmica formata dai "brothers of the rhythm", Marco e Paolo Xeres rispettivamente basso elettrico e batteria, ha al suo attivo due lavori, "Molly Malone's" del 2005 e l'ottimo " Cliking Glasses" datato 2009. Inizio affidato ad una scoppiettante "Maybe funk", seguita da "Padu" e "Bossangero" composta dal trombettista Raffaele Kohler, ieri assente all'evento e terza punta della possente sezione fiati. Per meglio illustrare la loro idea di ritmica i fratelli Xeres hanno proposto due loro composizioni: "Wosamama" e "Bradipo missile", quest'ultima ironica anche nel titolo ed unica song non inclusa nell'ultimo lavoro ad oggi disponibile, in attesa della prossima pubblicazione. Unica cover, la coinvolgente "Agua de beber", in cui Sicardi ha messo in mostra abilità strumentale e vocale reinterpretando magistralmente , il brano di C.A. Jobim. Veloce cambio di set e di atmosfere, con lo swamp blues rurale dei "Delta Moon", band formata da Mark Johnson alla Fender Telecaster, Tom Gray alla Moog Lap Steel, Franher Joseph all’Eminence electric upright bass e Darren Stanley alla batteria. Il quartetto attivo dal 2002 ha prodotto nel decennio sei album e nello spazio a loro riservato ha attinto in maniera eterogenea dal loro repertorio, passando dall'iniziale "Tilt a Whirl" a "Hellbound Train" che dà il titolo alla loro ultima fatica del 2010. Ciò che ha colpito del gruppo di Atlanta è stata la compattezza del suono ed un'amalgama assai marcata. Brani come "Gotta Move" e "Goin' South" sono esemplificativi del loro background musicale con riferimenti a Sonny Landreth, indiscusso maestro del genere e David Lindley gran conoscitore della tradizione roots americana. Il bis finale concesso senza esitazione ha riservato una scoppiettante "Let Tomorrow Be", che pur in assenza della graffiante voce di Kristin Markiton, presente invece sull'album "Howlin" del 2005, ha degnamente accomiatato i quattro della Georgia dal numeroso pubblico. Finale di concerto per i Sakeena, autori di una bella riproposizione dell'album di Art Blackey, storico fondatore dei Jazz Messengers ,intitolato “Hold on I’m coming”. Sezione fiati in grande evidenza con Gherardo Dacquati tromba, Guglielmo Facchinetti sax tenore, Pier Muccio trombone, completano l’ensemble Giuseppe Colangelo tastiere, Matteo D’Aria chitarra, Antonello Gini basso, Silvio Centamore percussioni e Francesco Meles batteria. I brani più coinvolgenti, la title track, “Mame”, “Got my mojo working” portata al succeso da Muddy Waters e “Sakeena”, ispiratrice del nome adottato dalla band, quasi a ribadire la considerazione per il lavoro e la carriera di uno dei più grandi musicisti dell’ hardbop. Rispettata la linea soul/boogaloo dell’originale e l’evidente amore per il jazz-funk dell’ottetto che ha portato a termine un concerto impegnativo, ma certamente ricco di spunti da ricordare.


Sabato 4 febbraio 2012
Morbegno(SO), Auditorium S.Antonio - ore 21:30

JAZZ NIGHT,  the art of the Trio

MARCO DETTO trio
Marco Detto - pianoforte
Marco Antonio Ricci - basso elettrico
Antonio Fusco - batteria

Serata caratterizzata da un freddo pungente quella di sabato 4 febbraio. Il pubblico presente all'Auditorium di Morbegno, per l'appuntamento dedicato al genere jazz, ha potuto riscaldarsi, almeno per la durata del concerto, con la musica del pianista Marco Detto, degnamente affiancato da Marco Ricci al basso elettrico e Antonio Fusco alla batteria. Il trio ha cercato in tutti i modi di portare i presenti, in un'atmosfera rassicurante, fatta di suoni, ritmi e colori. Il musicista, nato a Milano, ed attivo da un trentennio, ha esordito dichiarando apertamente il piacere di trovarsi in un contesto ambientale così affascinante ed ammettendo un certo impaccio nella dialettica, ma rassicurando sulla capacità evocativa della sua musica. Prendendo spunto da una sua splendida composizione," Equilibrista", contenuta nell'ultimo lavoro "In the mean time" del 2010, per l’etichetta Real Music, ha saputo creare un movimento di tensione e distensione, caratterizzando l'esposizione con tale energia, da indurlo a saltellare e vocalizzare frequentemente. Il brano successivo "Luce", dopo un intro piuttosto malinconico, ha virato su toni decisamente luminosi, trasmettendo come promesso un intensa colorazione. "Step by step" con iniziale uso del keyboard, ha poi trovato sviluppo con un delizioso ritmato, esaltato dalla timbrica di uno splendido Steinway & Sons. L'affiatamento tra i musicisti ha avuto conferma in ogni brano, soprattutto nelle parti conclusive, dove emergeva forte l'improvvisazione, la voglia di indugiare e prolungare la magia del momento. Il repertorio proposto ha mostrato uno standard qualitativo elevato ed uniforme, caratterizzato da un personale uso della melodia e da una vena compositiva romantica, mai enfatizzata. Molto apprezzato lo spazio lasciato ai due gemelli del ’ritmo’, che non hanno voluto strafare con virtuosismi solistici, rendendo piacevoli gli spazi loro concessi. Percorrendo brevemente la carriera di Marco Detto, spicca la collaborazione del 1994 con la base ritmica, formata da Danielsson-Erskine culminata con l’uscita de “La danza dei ricordi”. Nel 2001 lavorò con Eddie Gomez, contrabbassista dell’immenso Bill Evans, massimo interprete delle formazioni in trio. Nel 2006 nel tour promozionale di “Ripples” fu ospite a Berbenno nell’ambito del festival dedicato a Thelonious Monk entusiasmando il pubblico con sue composizioni e cover di Ellington e di Monk, da manuale l’interpretazione di “Round Midnight”. Per chi volesse avere del pianista una conoscenza più articolata, l’ultimo suo lavoro, vede molti brani proposti all’Auditorium, arricchiti da una numerosa sezione fiati (sax, tromba, clarinetto, trombone), capaci di rendere l’ascolto ricco di ulteriori sfumature. Una perla su tutte, l’”Equilibrista” in versione piano e voce con Sabrina Sparti.

Sabato 21 gennaio 2012
Morbegno(SO), Auditorium S.Antonio - ore 21:30

BRIAN FINNEGAN BAND
Brian Finnegan
tin whistle and flute (from Armagh, Northern Ireland)
Ed Boyd
guitar and voice (from Bath, England)
John Joe Kelly
bodhran (from Manchester, England)
Aidan O’Rourke
violin (from Oban, Scotland)

Dalla massiccia presenza di pubblico, emerge un dato dal doppio risvolto. In Valtellina e dintorni la passione, la partecipazione per le proposte di qualità non hanno subito flessioni, nonostante il delicato momento economico, segno che la cultura e l'arte, rivestono un ruolo primario nella scala delle priorità umane. Il secondo aspetto riguarda l'Irish music, che grazie al livello degli artisti coinvolti, suscita un entusiasmo ed un grado di competenza sempre crescente. Il gruppo salito sul palcoscenico comprendeva oltre a Brian Finnegan ai flauti e tin whistle, Ed Boyd alla chitarra, John Joe Kelly al bodhran ed Aidan O'Rourke al violino, il quartetto ha infiammato gli animi sin dall'introduttiva "Nightride", presente sull’ultimo lavoro datato 2010, dal titolo, ”The ravishing genius of bones”, il concerto si è sviluppato su temi classici del repertorio celtico: veloci reels e coinvolgenti jigs. Molto apprezzate ed ironiche le presentazioni in italogaelico, del chitarrista di Bath Ed Boyd, che ha sottolineato con un pizzico di nostalgia il glorioso passato dei Flook, gruppo dal quale, hanno preso forma le carriere artistiche di ben tre dei quattro componenti l’ensemble. Citando in ordine sparso alcune fasi salienti del programma proposto, molto coinvolgente, "Three little steps", dedicata alla piccola Maisy, figlia di Brian, intenta a muovere i primi passi. L'omaggio a "Marcos", artigiano asturiano realizzatore del bel flauto traverso usato per l'occasione da mister Finnegan . La morbida, "Fly", annunciata ironizzando e precisando "is not a Superman". Il doveroso tributo a “Belfast”, luogo caro ad ogni irlandese, segnava lo spartiacque con la seconda parte del concerto. Molto suggestiva la dolce ballata "Last of the starrs", dedicata alla memoria della nonna del flautista di Armagh, ultima di dodici fratelli a lasciare le verdi terre d'Irlanda, e giocata magistralmente da tin whistle e violino, con arpeggio chitarristico finale. Nella parte conclusiva due pezzi solistici per il fiero scozzese di Oban, Aidan O'Rourke e per il maestro di dobhran, nativo di Manchester, John Joe Kelly. Grande ardore e tecnica sopraffina da parte di entrambi. Le caratteristiche più evidenti del genere folk irlandese sono senza dubbio, l’allegria trasmessa e la grande energia d’esecuzione, unite a dosi di struggente malinconia, sia nelle songs evocative che nelle movimentate gighe. Chiamata a gran voce per l’immancabile bis la Brian Finnegan band ha mostrato grande soddisfazione per la resa sonora dell’ex chiesa del quattrocento, ringraziato i tecnici ed elogiato il pubblico per aver preferito il loro spettacolo alla scontata serata davanti al televisore. “Road to Errogie”, dall’album “Haven” dei Flook anno 2005, ha sancito la fine del set.

Sabato 17 dicembre 2011
Morbegno(SO), Auditorium S.Antonio - ore 21:30

THE FOLLOWERS OF CHRIST

Donald HURSTON - voice
Samitria GAILLIARD - voice
Tremeia FRASIER - voice
Rene MASSEY - voice
Nicole GREENE - voice
Demetrius DOCTOR - Keyboard

From Charleston (South Carolina)


C'era il pubblico delle grandi occasioni sabato sera all'auditorium di Morbegno per il concerto gospel organizzato dal Quadrato Magico live, in collaborazione col consorzio Porte di Valtellina. Come consuetudine, nelle ultime stagioni lo spettacolo prenatalizio vede come protagonisti ensemble di gospel e spiritual d’alto livello, impegnati in tour europei, per l'intero mese di dicembre. Sabato 17 alle ore 21.30 sono saliti sul palco della ex chiesa S. Antonio i Followers of Christ provenienti dalla scuola corale "South Carolina Mass Choir" di Charleston. Sei giovani artisti impegnati a proporre lo sterminato repertorio del genere, che negli Stati Uniti conta milioni di appassionati; vi sono infatti classifiche dedicate ai vari sottogeneri, come il Praise & Worship, Il Traditional, il Contemporary e le formazioni in duo, trio e quartetto. E' sempre una grande emozione assistere alla capacità di coinvolgimento ed intensa passione che tali gruppi riescono a trasmettere alla platea. La qualità più evidente dei coristi di colore é sicuramente l'enorme estensione vocale, il disinvolto uso delle risorse tecniche, ed in questo senso, Samitria Gaillard, Tremeia Frasier, Rene Massey, Nicole Greene, l'istrionico Donald Hurston ed il pianista Demetrius Doctor sono degni rappresentanti della lunga tradizione della musica afroamericana, nata nelle piantagioni di cotone per comunicare ed alleviare il carico di sofferenza cui erano sottoposti durante le giornate. Il pubblico accorso, ha subito risposto calorosamente sin dalle prime note, apprezzando la rielaborazione di "Bridge over troubled water" di Simon & Garfunkel, ascoltando in religioso silenzio " We wish you a Merry Christmas", passando poi da una ritmata "Jingle bells", alla evocativa "Silent night", introdotta da un pianoforte delicato e portata alla conclusione in punta di voce. Altri brani che hanno saputo portare la temperatura al top: "Jericho" in versione "a cappella" , "Down by the riverside", forte denuncia contro tutte le guerre, ed " Hei man", un richiamo all'uomo per ritrovare se stesso nella fede. Il finale davvero pirotecnico é stato affidato ai classici " When the saints go marching in" con tutti i presenti in piedi, uniti nel battito ritmato e nei movimenti frenetici trasmessi dal "maestro di cerimonia" Donald Hurston visibilmente ispirato. L'immancabile "Oh happy day" ha trasportato l'auditorium in un clima da stadio, posti abbandonati, balli e voglia di festa si sono protratti per buoni quindici minuti, nessuno voleva più rinunciare alla propria dose di "giorno felice" pensando in cuor suo a "quando Gesù lavò i nostri peccati, insegnandoci come purificarci, lottando, pregando, vivendo e festeggiando tutti i giorni". Non c'é nulla da aggiungere all'augurio di questa fantastica canzone, incisa per la prima volta nel 1967 dagli "Edwin Hawkins Sisters" e che da allora simboleggia prepotentemente il Natale e la gioia di vivere giorni felici. Lo staff del Q.M.live augura a tutti buon Natale e felice anno nuovo.

Sabato 3 dicembre 2011
Cosio V.(SO) - Teatro Frassati di Regoledo
ore 21:30

ERIC BIBB

Eric Bibb: Voce/Chitarra
Staffan Astner: Chitarra

Cinque nomination ai Blues Music Awards negli ultimi dieci anni sono un biglietto da visita niente male, se poi consideriamo la discografia intera, dall' esordio del 1977 con "Rainbow People" ai giorni nostri con l'ultimo "The Haven" datato 2011, notiamo che la ventina di album pubblicati da mister Bibb sono di una qualità e di una coerenza stilistica esemplare. Nell'universo blues statunitense, sono davvero pochi i grandi artisti che non hanno incrociato la strada di Eric Bibb, fra i tanti: John Mayall, Robben Ford, Ray Charles, Charlie Musselwhite, Robert Cray. Questo è un valore intrinseco, capace di travalicare classifiche e premi; la stima e la collaborazione di musicisti e colleghi è il riconoscimento più ambito da qualsiasi artista, un attestato alla bontà del proprio lavoro. Nel concerto di sabato 3 dicembre la sala del teatro Frassati di Cosio Valtellino era gremita, come del resto lo sono tutte le blues night organizzate dal Quadrato Magico. Il pubblico assai competente ha degnamente coadiuvato i due musicisti in alcuni brani, cantando e ritmando hits come ”Needed time” e “Get on board”. Dal fortunatissimo “Booker’s guitar” pubblicato nel 2010 ha proposto ben sei tracce, concentrate nella prima parte del concerto, il ricordo del mitico Booker White scomparso nel 1977 ed ispiratore dell’album ha preso forma nella cadenzata “With my maker i am one”. Bibb, in coppia con il chitarrista Staffan Astner, ci ha deliziato con un blues raffinato e colorato, come la rossa camicia di seta sfoggiata per l’occasione. Il suono assai pulito, grazie anche alle due splendide chitarre Fylde sapientemente alternate e la voce calda e ricca di phatos hanno reso la serata davvero memorabile. Se l’apertura del concerto è stata affidata al classico “Goin’down slow” di cui ha dato una versione molto personale, l’emozionante “Wayfaring stranger” ha regalato brividi ad una platea già ampiamente deliziata. L’appendice dell’evento ha visto il bluesman di New York subissato dai fans alla ricerca di cd ed autografi, dimostrazione del grande impatto che la sua musica ha suscitato in tutti noi.


Sabato 12 novembre 2011
Morbegno(SO), Auditorium S.Antonio - ore 21:30

DIEGO GUERRERO y el solar de artistas

Diego Guerrero (Madrid): Voz y Dirección Musical
Sindy Cruz (Huelva): Voz
Iván Bridón (Santiago de Cuba): Piano
José Fernandez "Petete" (Granada): Guitarra Flamenca
Dany Noel (Avana): Bajo y Voz
Nasrine Rahmani (Melbourne): Percusión
Georvis Pico (Cuba) : Batería

Nell'attesa dell'evento riservato alla noche flamenca non abbiamo potuto resistere alla tentazione di seguire il Diego Guerrero Group su internet per verificare dove avesse suonato nei giorni antecedenti l'apparizione morbegnese. Ebbene le date di Hannover, Madrid, Huelva, Copenhagen e Jeonju (Corea del Sud) oltre a registrare il "sold out", erano ritagliate all'interno di festival prestigiosi con alcune compartecipazioni di altissimo livello lasciando in tal modo presagire il dolce gusto della celebracion anche per noi umili trabajadores del Quadrato Magico. Ieri sera la conferma è arrivata puntuale, concerto affollato e caratterizato da passione e sensualità. Per spiegare tali aggettivi partiamo dalla PASSIONE profusa nel soundcheck, lungo e accurato, gestito a meraviglia con i nostri tecnici audio-video. Nel backstage tra una bibita ed un panino si sono susseguiti momenti di vocalità improvvisata e session multiple tra i vari solisti, alla ricerca di una unità espressiva che ha poi trovato sublimazione nel resto della serata. La SENSUALITA è forse la caratteristica più evidente di tale stile musicale, soprattutto quando si unisce alla danza ed alla teatralità tipica del popolo andaluso.
E’ stato molto gratificante nel post concerto trascorrere assieme a tutto il gruppo, famigliari compresi, un’atmosfera conviviale, assolutamente naturale , priva di formalismi e atteggiamenti tipici dello star system. Nelle dediche sul compact disc che hanno voluto offrirci il leader ha ripreso un motto a cui si ispira e che avevamo letto su un articolo a lui dedicato dalla maggior rivista iberica EL PAIS: No tengo miedo de crisis, ni de gripes, ni terror…. Beato Diego, visto i tempi che corrono è senz’altro un forte messaggio di ottimismo e tutti noi ne facciamo tesoro.


Sabato 22 ottobre 2011
Auditorium S.Antonio, Morbegno - H 21:30

ALEJANDRO ESCOVEDO
Alejandro Escovedo (voce/chitarra)
David Pulkingham (chitarra)

Opening act:
Eric Taylor
Eric Taylor(voce/chitarra)
Marco Python Fecchio(chitarra elettrica)
Matias Schneider(Lap Steel)

Nell'aprire la dodicesima stagione Live dell'associazione culturale Quadrato Magico di Cosio Valtellino, il presidente Roberto Cornaggia ha ricordato gli intenti che contraddistinguono la proposta musicale dell'edizione 2011/2012, con un accento particolare alla ricerca di qualità ed unicità. L'atto di apertura affidato ad Eric Taylor, maestro della chitarra acustica e caposcuola della scena di Huston negli anni '70 ne sono la riprova. Il breve set del texano, coadiuvato da Marco Python Fecchio, ottimo alla slide guitar e tratto dall'ultimo lavoro "Live at red shack" ha trasportato il numeroso pubblico presente in un'atmosfera rurale, struggente, intimista, ricca di storie di strada, poesia ed umori folk-blues. Le indubbie doti di storyteller di Eric sono confermate dalle numerose collaborazioni con artisti fondamentali della scena statunitense come il compianto Townes Van Zandt, Guy Clark e le più recenti con Lyle Lovett e Nanci Griffith, l'ex moglie che lo paragona al grande scrittore americano W.Faulkner. Da quest'ultimo una citazione che calza perfettamente al personaggio: "fra il dolore e il nulla io scelgo il dolore". Il seguito della serata è stato un naturale prosieguo, vista l'amicizia e la stima che lega Eric Taylor ed Alejandro Escovedo ed il comune percorso per riemergere da vicende personali dolorose. Conoscevo Escovedo in veste di rocker sanguigno, avendo ascoltato una sua "creatura" i fondamentali Rank and File autori negli anni ottanta, di un mix di musica rurale e punk californiano davvero esplosivo. Sucessivamente lo ritrovai come maturo solista in un album del '96 "With these Hands" ritenuto dalla critica completo ed esaustivo del suo modo di amalgamare vari generi e influenze. La serata che ci ha regalato all'auditorium di Morbegno in compagnia del fido David Pulkingham è un'ulteriore conferma della completezza raggiunta negli anni dall'ex bad boy del rock. Un set intenso sia nei brani che lo vedono ripercorrere con vigore le strade degli inizi, sia nelle ballate introspettive, dolci con un uso della voce davvero espressivo. La sua imprevedibilità si è concretizzata nel momento in cu il duo è sceso in sala, come per volersi unire idealmente alla platea. Davanti al pubblico, piacevolmente sorpreso ha eseguito con maestria due brani dal grande spessore espressivo. Vi risparmio titoli ed altri riferimenti; ciò che rimane allo spettatore tornando a casa, è l'emozione che pochi artisti sanno trasmettere in modo così personale, naturale, soprattutto in ambito acustico. Signori se questo è l'inizio, la fredda stagione sarà certamente mitigata dal colore-calore targato QM.



QM Live

 

Con il contributo di:
Comune di Morbegno, Comune di Cosio Valt.no
BIM, Fondazione Mattei

In collaborazione con:
Consorzio Turistico Porte di Valtellina di Morbegno.

Un grazie a tutti gli sponsor privati.




Abbonamento 120 euro
Per minori di anni 18 e universitari: 90 euro
L'abbonamento prevede posto unico numerato sia in Auditorium che al Frassati.



Riduzioni:
Per universitari (presentare tessera) e minori di anni 18, ingresso a 10€ per tutti i concerti
I biglietti ridotti NON sono disponibili nelle prevendite, si possono prenotare telefonicamente.


Prenotazioni telefoniche:
Per i "fuori zona" è possibile prenotare telefonicamente il posto al concerto
chiamando la infoline QM al 340-93.34.780 (preferibilmente dalle 17 alle 21)
Avvertenza: il servizio di prenotazione telefonica è attivo nella sola settimana del concerto
Prima è disponibile il pagamento con bonifico bancario.
Per acquisto con bonifico scrivere a:

PREVENDITE:
Morbegno:
Consorzio Turistico Porte di Valtellina (P.zza Bossi/Stazione) - tel 0342.601140
negozio Vanradio (via Vanoni) - tel 0342.612788
negozio La Pianola (viale Ambrosetti) - tel 0342.614385

Sondrio:
negozio La Pianola (via cesare Battisti) - tel 0342.219515

Cosio Valtellino (frazione Regoledo):
supermercato Crai Moiola (via Roma) - tel 0342.635767

Diritti di prevendita: 1e per biglietto



Auditorium S.Antonio
Piazza S.Antonio, Morbegno (SO)
Teatro Pier Giorgio Frassati
P.za S.Ambrogio, Cosio Valtellino (SO) Regoledo

Auditorium S.Antonio - Morbegno
Visualizza la numerazioni posti

Teatro Pier Giorgio Frassati - Cosio V.(fraz.Regoledo)
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Quadrato Magico

associazione culturale

Cosio Valtellino(SO)

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Infoline 340-93.34.780 (preferibilmente dalle 17 alle 21)


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